Il nostro Referente Tecnico delle Giovanili ci ha raccontato tramite quest’intervista quali sono gli obiettivi di Team da raggiungere, dando una visione personale di come poterlo fare.                                                                                                  La sua esperienza e la sua grande competenza daranno, senza alcun dubbio, un grosso apporto per la continua crescita della società tutta.

Grazie Guido!

Guido dopo la pandemia ci siamo rimessi all’opera in maniera concreta, il tuo ruolo da Referente Tecnico delle Giovanili è stato fondamentale, quali credi che saranno gli step da fare per una crescita costante?

Ciao e grazie della opportunità. Si CI SIAMO (Franz, Matteo, Claudio, Marco,Stefano, Mattia, Filippo…tutti) messi all’opera concretamente, questo va sottolineato e non può che essere questa la base solida su cui poggiare per i nostri ulteriori sviluppi.

Partiamo dal presupposto che gli obiettivi a breve e medio termine sono già stati espressi in modo chiaro dai dirigenti responsabili.

Credo che il primo passo della nuova stagione, visto il momento storico che attraversiamo e con la consapevolezza del vissuto degli ultimi due anni, debba andare ancor più nella direzione di favorire ed aiutare a sviluppare responsabilità e interesse alla collettività, ognuno di noi nella propria squadra, ogni squadra nella società, molto di più rispetto agli interessi singoli.

Lo staff è giovane, alcuni lavorano insieme da tempo, altri sono delle new entry, quali pensi siano gli stimoli che serviranno per accrescere il livello?

Lo staff è giovane per alcuni aspetti, ma siamo ben vigili e soprattutto disponibili noi “2” ( con Marco che agirà con me in parallelo come responsabile di area High School), ma soprattutto disponibili al confronto che abbiamo già fortemente stimolato.

Aperti più che mai ad interpretare e modulare o recepire in toto le richieste che energicamente arrivano dai giovani coach e istruttori. Questo non è mai condizionato o filtrato dall’appartenenza a questa o quella categoria o livello.

In proprio, spero di affiancare tutti e come prima cosa aiutare a capire cosa è importante osservare, cosa può essere importante fare in quel preciso momento, secondo le esigenze in ogni fase di crescita.

Il tuo ruolo all’interno della società è definito da tempo, RT del settore giovanile, un’istituzione. I tuoi obiettivi personali per quest’anno quali sono?

Le istituzioni nel mio modo di pensare sono altre, io non ho obiettivi individuali particolari e prioritari, ma cerco di essere lo stimolo ad avere obiettivi che possano accomunarci.

Sono felice di scoprire in me ancora l’entusiasmo di stare in palestra, perché senza quello l’esperienza non serve a nulla . Ho sensazioni positive in questo senso perché rivedo, quanto era un po’ sparito recentemente, forse per il momento,forse per la necessità di un adattamento strutturale.

Oggi la richiesta di confronto è tornata ad essere continua ed alta. Bene, continuiamo senza perdere consapevolezza dei problemi in agguato in questo momento particolare della storia del basket vicina e lontana. Io ho avuto molto dalla pallacanestro, questo ruolo di Referenza Tecnica, mi concede di poter provare a restituire qualcosa a chi ritiene .

La tua visione d’insieme delle squadre del settore giovanile.

In questo momento la visione di insieme è proprio legata allo scambio di esperienze e alla condivisione degli allenatori, possiamo scambiarci molto. Se riusciamo a portare avanti lo scambio con assistenti trasversali alle squadre, e la possibilità rispetto al passato recente di non doverci chiudere nelle cosiddette “bolle”, i ragazzi delle varie squadre avranno possibilità di arricchimento con il confronto con “voci diverse“, e con compagni a volte più bravi. Questo supera il concetto di squadra più forte o più debole, sempre comunque con la responsabilità e la identificazione diretta del coach di squadra.

Con una finestra aperta o che si potrà aprire in futuro, viste le premesse e le dichiarazioni in unione di intento tra società e capo allenatore della prima squadra.

(nota: dove al momento la formazione è per 80% di giocatori del settore giovanile)

A lungo termine quali credi siano le potenzialità del seminato che si sta portando avanti
in questo momento?

Qui il discorso è per me molto più lineare, ma ti parlo del breve termine, per il lungo termine lascio considerazioni ad altri . Oggi la potenzialità/ patrimonio umano, tecnico, che vediamo subito e che non bisogna disperdere è la base che recita per la prima volta dopo tanti anni la partecipazione di almeno due squadre per categoria partendo per esempio da ultimo anno Minibasket,Esordienti e Under 13.

Felicemente direi circa 100-120 ragazzi, un numero che ci toglie la difficile gestione dei roster a numero critico e ci permette di offrire a tutti in quella età così delicata lo spazio di gioco, allenamento, gara in almeno due squadre per categoria. Questa sarà la potenzialità a lungo termine. Qui specialmente, i protagonisti saranno i ragazzi stessi, e poi gli istruttori e allenatori che supportati dall’investimento societario, sia culturale che logistico e strutturale, potranno consolidarsi.

La Referenza tecnica, voglio pensare sia importante ma viene dopo. Proprio a livello strutturale apprezzo molto lo sforzo fatto in questo momento dalla dirigenza; abbiamo un Preparatore Fisico referente individuato in Manuel Torbol che istruisce quotidianamente e si avvarrà della collaborazione di altri due, Marta D’apice e Gaia Baiardo che si fanno apprezzare per dedizione e qualità da subito.

Avremo una copertura oraria con presenza tutti i giorni. Sono stati individuati più spazi per distribuire il
lavoro di preparazione, attivazione e pesistica. E si sta sempre più perfezionando il rapporto con lo staff medico grazie alla competenza e soprattutto disponibilità del dottor Mozzone e del “fisio” Maurizio Reinero e di altri centri specializzati collegati. Altre situazioni ed opportunità con nuove figure professionali sono all’orizzonte. Tutto è migliorabile ma abbiamo imboccato una strada giusta per offrire il miglior sostegno e servizio possibile.

Cosa credi sia fondamentale ed utile per un ragazzo, affinché possa affrontare una
stagione sportiva.

La risposta è molto aperta e potenzialmente ampia, cerco però di ridurre con alcune priorità. Progressivamente noi istruttori dobbiamo essere anzitutto equilibrati per accompagnare i ragazzi verso il miglioramento. MIGLIORI: Sarà banale, ma il ragazzo che migliora si diverte di più e prima ancora dei grandi sogni inizia perchè il gioco diverte, i ragazzi vogliono giocare e questo è mancato molto recentemente…“più sei bravo più ti diverti “.

Obiettivo semplice e ambizioso; mi impegno = Miglioro = mi diverto, poi recuperare le “buone abitudini “ banale anche qui ma non troppo. In una ipotetica scala di crescita le buone abitudini dovrebbero portare ad “allenare ad allenarsi nel reciproco rispetto“, e se di conseguenza migliora anche la squadra e ci divertiamo di più tutti insieme.

Come ho avuto piacere di rileggere sul prezioso libro il Sillabasket di Bruno Boero, uno dei grandi maestri insieme ad Enrico Del Mastro qui in Crocetta, riprendo un concetto caro ad entrambi “La mente dove sta il corpo“, progressivamente Consapevolezza – attraverso scambi schietti che permettano di sviluppare personalità. Saper accettare l’errore, autovalutazione quindi come conseguenza e fonte di esperienza e maturazione…da K.O a O.K.

 

Per chiudere, un messaggio ai ragazzi e alle famiglie della Crocetta Basket

Per i ragazzi siate ambiziosi nel giusto equilibrio, ai genitori non mi permetto, ma…se partecipate al gruppo – fate – facciamo squadra, tutti insieme come un gruppo Jazz: dove“ artisti / atleti / ragazzi “suonano a turno e sanno sempre quando lasciare spazio agli altri e/o quando combinare al meglio.